Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa di Epiro

La Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa d'Epiro, con il presente vuole rendere edotti tutti coloro che volessero presentare domanda di ammissione nell'Ordine Costantiniano di Epiro di contattare gentilmente il seguente indirizzo di posta elettronica : ordinessgeddiepiro@libero.it

Sperando di avere fatto opera gradita, la Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa d'Epiro, coglie l'occasione per porgere cavallereschi saluti.



sabato 18 settembre 2010

Bergamo 25 Settembre 2010

Sabato 25 settembre 2010, S.A.R. e S. Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, Gran Principe di Epiro, alla presenza delle LL.MM.RR. Vittorio Emanuele IV e Marina di Savoia, è stato invitato a partecipare alle ore 18.00 , nella Basilica di S.Alessandro in Colonna in Bergamo, ad una cerimonia religiosa nella quale vi sarà la benedizione e la consegna di una Bandiera del Regno d'Italia a Fabio Franzoni nella veste di Vicario degli Ordini Dinastici per Bergamo.

giovedì 2 settembre 2010

Ordini Dinastici della Real Casa di Epiro, comunicato del Gran Priorato di Italia


Dilette Dame, Nobili Cavalieri, Amici tutti della Real Casa di Epiro,


a nome di Sua Altezza Reale e Serenissima il Principe Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia, capo di nome e di armi della Real Casa di Epiro e Gran Maestro degli Ordini Dinastici della Real Casa e mio personale, in veste di Gran Priore per l'Italia degli Ordini Dinastici, sono ad invitarvi a tenere in ogni momento et istante della Vostra vita un comportamento degno et esemplare.

Vi vogliamo invitare, nel limite delle Vostre possibilità e attività lavorative, a renderVi disponivili al servizio della Vostra comunità religiosa e civile per ogni attività di carità, di volontariato o di attività sociale che esse dovessero attivare e mettere in opera.

Altresì vi invitiamo ad adoperarvi e a prestare la Vostra opera per ogni esigenza che possa richiedere il Vostro aiuto, in special modo per ogni necessità di cui abbisognano i deboli, i poveri, le vedove e le persone meno fortunate.


Ricordate che il Vostro comportamento deve essere di esempio per tutti gli altri cittadini.

Abbiatemi


Il Gran Priore

mercoledì 1 settembre 2010

Theofan Stilian Noli


Theofan Stilian Noli (Ibrik Tepé, 6 gennaio 1882Fort Lauderdale, 13 marzo 1965) è stato un politico, poeta, storico, drammaturgo, oratore , traduttore e sacerdote ortodosso albanese. Fu un esponente politico-culturale dell'Albania dell'inizio Novecento, sicuramente uno dei più conosciuti ed amati in Albania, nonché Primo Ministro nel 1924..
Nacque in una comunità albanese cristiana in Tracia, vicino ad Adrianopoli.
Nel
1924 guidò lima rivoluzione democratica albanese dopo la quale divenne primo ministro dell'Albania da giugno a dicembre 1924 dello stesso anno, quando la rivoluzione fallì per la reazione di Ahmed Zogolli, un leader locale della regione del fiume Mat, sostenuto dal Regno di Jugoslavia.
Costretto ad abbandonare per sempre l'Albania, visse per poco tempo in
Germania e si trasferì definitivamente negli USA, a Boston, dove divenne fondatore e capo dell'autocefala Chiesa ortodossa albanese, mai riconosciuta dal Patriarcato Ecumenico in quanto strettamente legata alle istanze nazionaliste albanesi, istanze fortemente contrastate da quelle greche.


Opere Principali


Album - Raccolta di Poesie
La storia di
Skanderbeg
Izraelitë e Filistinë
Maometto
Critica a "Il Principe" di
Machiavelli
L'imperialismo in
Egitto da Napoleone a Lord Kromer
Tantissimi articoli di critica letteraria su
Platone e Anassagora , Lev Tolstoj, Franz Schubert, Lessing, Arturo Toscanini, Claudio Monteverdi, Johann Strauss, Shakespeare.
Beethoven e la Rivoluzione Francese


Fonte:Wikipedia

Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli

In merito al diritto dell'Epiro del Nord all' autodeterminazione, riportiamo il seguente documento.
Dichiarazione Universale dei Diritti dei PopoliLa Carta di Algeri
Algeri, 4 luglio 1976



Proclamata da Lelio Basso ad Algeri il 4 luglio 1976, data simbolica in quanto duecentesimo anniversario della Dichiarazione d'Indipendenza americana, stabilisce i diritti fondamentali dei popoli:

all' esistenza,
alla autodeterminazione,
alle risorse,
alla cultura,
all'ambiente,
anticipando concetti e principi che successivamente saranno - almeno parzialmente - acquisiti dal Diritto internazionale

Preambolo

Noi viviamo tempi di grandi speranze, ma anche di profonde inquietudini;

- tempi pieni di conflitti e di contraddizioni;
- tempi in cui le lotte di liberazione hanno fatto insorgere i popoli del mondo contro le strutture nazionali e internazionali dell'imperialismo e sono riusciti a rovesciare i sistemi coloniali;
Ma questi sono anche tempi di frustrazioni e di sconfitte, in cui nuove forme di imperialismo si manifestano per opprimere e sfruttare i popoli.

L'imperialismo, in forza di meccanismi e di interventi perfidi o brutali, con la complicità di governi spesso da esso stesso imposti, continua a dominare una parte del mondo.

Attraverso l'intervento diretto o indiretto, utilizzando le società multinazionali, appoggiandosi sulla corruzione delle polizie locali, prestando il suo aiuto a regimi militari fondati sulla repressione poliziesca, la tortura e la distruzione fisica dei suoi avversari, servendosi di tutte le strutture e attività alle quali è stato dato il nome di neo-colonialismo, l'imperialismo estende il suo controllo su molti popoli.

Coscienti di interpretare le aspirazioni della nostra epoca, ci siamo riuniti ad Algeri per proclamare che tutti i popoli del mondo hanno pari diritto alla libertà: il diritto di liberarsi da qualsiasi ingerenza straniera e di darsi il governo da essi stessi scelto, il diritto di lottare per la loro liberazione, nel caso fossero in condizioni di dipendenza, il diritto di essere assistiti nella loro lotta dagli altri popoli.

Convinti che il rispetto effettivo dei diritti dell'uomo implica il rispetto dei diritti dei popoli, abbiamo adottato la Dichiarazione Universale dei Diritti dei Popoli.

Che tutti coloro che nel mondo conducono, a volte con le armi in pugno, la grande lotta per la libertà di tutti i popoli trovino in questa dichiarazione la conferma della legittimità della loro lotta.




SEZIONE I

DIRITTO ALL'ESISTENZA

Articolo 1

Ogni popolo ha diritto all'esistenza.

Articolo 2

Ogni popolo ha diritto al rispetto della propria identità nazionale e culturale.

Articolo 3

Ogni popolo ha il diritto di conservare pacificamente il proprio territorio e di ritornarvi in caso di espulsione.

Articolo 4

Nessuno, per ragioni di identità nazionale o culturale, puo' essere oggetto di massacro, di tortura, persecuzione, deportazione, espulsione, o essere sottoposto a condizioni di vita tali da compromettere l'identità o l'integrità del popolo a cui appartiene.




SEZIONE II

DIRITTO ALL'AUTODETERMINAZIONE POLITICA

Articolo 5

Ogni popolo ha il diritto imprescrittibile e inalienabile all'autodeterminazione. Esso decide il proprio statuto politico in piena libertà e senza alcuna ingerenza esterna.

Articolo 6

Ogni popolo ha il diritto di liberarsi da qualsiasi dominazione coloniale o straniera diretta o indiretta e da qualsiasi regime razzista.

Articolo 7

Ogni popolo ha il diritto a un governo democratico che rappresenti l'insieme dei cittadini, senza distinzione di razza, di sesso, di credenza o di colore e capace di assicurare il rispetto effettivo dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali per tutti.




SEZIONE III

DIRITTI ECONOMICI DEI POPOLI

Articolo 8

Ogni popolo ha il diritto esclusivo sulle proprie ricchezze e risorse naturali. Esso ha il diritto di rientrarne in possesso se ne è stato spogliato e di recuperare gli indennizzi pagati ingiustamente.

Articolo 9

Poiché il progresso scientifico e tecnico fa parte del patrimonio comune all'umanità, ogni popolo ha il diritto di parteciparvi.

Articolo 10

Ogni popolo ha diritto a che il proprio lavoro sia valutato giustamente e che gli scambi internazionali avvengano a condizioni paritarie ed eque.

Articolo 11

Ogni popolo ha il diritto di darsi il sistema economico e sociale da lui stesso scelto e di perseguire la propria via di sviluppo economico in piena libertà e senza ingerenze esterne.

Articolo 12

I diritti economici sopra enunciati devono esercitarsi in uno spirito di solidarietà tra i popoli del mondo e tenendo conto dei loro rispettivi interessi.




SEZIONE IV

DIRITTO ALLA CULTURA

Articolo 13

Ogni popolo ha il diritto di parlare la propria lingua, di preservare e sviluppare la propria cultura, contribuendo cosi' all'arricchimento della cultura dell'umanità.

Articolo 14

Ogni popolo ha diritto alle proprie ricchezze artistiche, storiche e culturali.

Articolo 15

Ogni popolo ha diritto a che non gli sia imposta una cultura ad esso estranea.




SEZIONE V

DIRITTO ALL'AMBIENTE ED ALLE RISORSE COMUNI

Articolo 16

Ogni popolo ha diritto alla conservazione, alla protezione e al miglioramento del proprio ambiente.

Articolo 17

Ogni popolo ha diritto all'utilizzazione del patrimonio comune dell'umanità come l'alto mare, il fondo dei mari, lo spazio extraatmosferico.

Articolo 18

Nell'esercizio dei diritti sopra elencati, ogni popolo deve tenere conto della necessità di coordinare le esigenze del proprio sviluppo economico e quelle della solidarietà fra tutti i popoli del mondo.




SEZIONE VI

DIRITTI DELLE MINORANZE

Articolo 19

Quando un popolo rappresenta una minoranza nell'ambito di uno stato, ha il diritto al rispetto della propria identità, delle tradizioni, della lingua, del patrimonio culturale.

Articolo 20

I membri della minoranza devono godere senza discriminazione degli stessi diritti che spettano agli altri cittadini e devono partecipare in condizioni di uguaglianza alla vita pubblica.

Articolo 21

L'esercizio di tali diritti deve realizzarsi nel rispetto degli interessi legittimi della comunità presa nel suo insieme e non puo' autorizzare lesioni dell'integrità territoriale e dell'unità politica dello stato, quando questo si comporti in conformità con tutti i principi enunciati nella presente Dichiarazione.




SEZIONE VII

GARANZIE E SANZIONI

Articolo 22

Qualsiasi inosservanza delle disposizioni contenute nella presente Dichiarazione costituisce una trasgressione di obblighi verso la comunità internazionale tutta intera.

Articolo 23

Ogni pregiudizio derivante dall'inosservanza della presente Dichiarazione deve essere integralmente riparato da parte di colui che l'ha provocato.

Articolo 24

Ogni arricchimento realizzato a detrimento di un popolo in violazione delle disposizioni della presente Dichiarazione esige la restituzione dei profitti ottenuti. Lo stesso vale per tutti i profitti eccessivi realizzati attraverso investimenti di origine straniera.

Articolo 25

Tutti i trattati, accordi o contratti non paritari, approvati in spregio dei diritti fondamentali dei popoli non possono produrre alcun effetto.

Articolo 26

Gli obblighi finanziari esterni divenuti eccessivi e insopportabili per i popoli cessano di essere esigibili.

Articolo 25

Le violazioni più gravi dei diritti fondamentali dei popoli, soprattutto il loro diritto all'esistenza, costituiscono crimini internazionali che comportano la responsabilità penale individuale dei loro autori.

Articolo 28

Ogni popolo i cui diritti fondamentali sono gravemente misconosciuti ha il diritto di farli valere soprattutto attraverso la lotta politica o sindacale e anche, in ultima istanza, attraverso il ricorso alla forza.

Articolo 29

I movimenti di liberazione devono poter accedere alle organizzazioni internazionali e i loro combattenti hanno diritto alla protezione del diritto umanitario di guerra.

Articolo 30

Il ristabilimento dei diritti fondamentali di un popolo, quando essi sono gravemente misconosciuti, è un dovere che si impone a tutti i membri della comunità internazionale.



Mercoledì della XXII settimana del Tempo Ordinario - Vangelo del giorno

Vangelo
Lc 4,38-44

È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato.

+ Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagòga, entrò nella casa di Simone. La suocera di Simone era in preda a una grande febbre e lo pregarono per lei. Si chinò su di lei, comandò alla febbre e la febbre la lasciò. E subito si alzò in piedi e li serviva.Al calar del sole, tutti quelli che avevano infermi affetti da varie malattie li condussero a lui. Ed egli, imponendo su ciascuno le mani, li guariva. Da molti uscivano anche demòni, gridando: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli li minacciava e non li lasciava parlare, perché sapevano che era lui il Cristo.Sul far del giorno uscì e si recò in un luogo deserto. Ma le folle lo cercavano, lo raggiunsero e tentarono di trattenerlo perché non se ne andasse via. Egli però disse loro: «È necessario che io annunci la buona notizia del regno di Dio anche alle altre città; per questo sono stato mandato». E andava predicando nelle sinagòghe della Giudea.

Parola del Signore