Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa di Epiro

La Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa d'Epiro, con il presente vuole rendere edotti tutti coloro che volessero presentare domanda di ammissione nell'Ordine Costantiniano di Epiro di contattare gentilmente il seguente indirizzo di posta elettronica : ordinessgeddiepiro@libero.it

Sperando di avere fatto opera gradita, la Cancelleria degli Ordini Dinastici della Real Casa d'Epiro, coglie l'occasione per porgere cavallereschi saluti.



venerdì 28 maggio 2010

S.E.IL CONTE FRANCESCO MARIA SALPIETRO


Il 13 Maggio scorso Sua Altezza Reale e Serenissima il Gran Principe d'Epiro si è degnato di investire il Nobile Professor Francesco Maria Salpietro, per i Suoi alti meriti scientifici, professionali ed umani, Conte col predicato devozionale di Santa Chiara. Sua Altezza gli ha concesso il seguente stemma: d'azzurro alla fascia d'argento caricata di tre croci patenti di rosso, accompagnata in capo da un aquila bicefala d'oro tenente negli artigli due spade, quella di destra posta in banda e quella di sinistra in sbarra ed in punta da un fascio repubblicano d'oro, timbrato di elmo e corona comitale con lambrecchini dei colori corrispondenti. Motto: Ad maiorem Dei gloriam. Il Conte è Professore Ordinario di Neurochirurgia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell' Università degli Studi di Messina ed è membro delle seguenti società scientifiche: Società Italiana di neurochirurgia, European Skull Base Society , North American Skull Base Society , North American Congress of Neurological Surgeons e dell' International College of Surgeons (FICS). Attualmente è Direttore U.O. di Neurochirurgia Oncologica presso il Policlinico "G.Martino" di Messina, 2007. E' inoltre Direttore della Scuola di Specializzazione in Neurochirurgia dell’Università degli Studi di Messina, Titolare dell' insegnamento di Neurochirurgia C.I. Neuroscienze dell'Università degli Studi di Messina e Titolare dell' insegnamento di Neurochirurgia in diverse Scuole di Specializzazione e Corsi di laurea dell'Ateneo. E' altresì autore di 326 pubblicazioni di cui 110 pubblicazioni scientifiche in extenso su riviste nazionali ed internazionali (INDEXED in Excerpta Medica, Index Medicus, Medline, Current Contents), 169 capitoli di libri congressuali di Neurochirurgia di cui 60 internazionali, 35 relazioni su invito, 5 capitoli di libri internazionali, 6 capitoli di libri nazionali, 1 Monografia in lingua inglese edita da Springer-Verlag 2002. E' responsabile scientifico di Unità di Ricerca e/o Co-sperimentatore in numerosi Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN) ed Europei, Peer Reviewer & Consultant (Neurochirurgia) per diverse riviste scientifiche internazionali (Journal of Turkish Neurological Science ISSN: 1302-1664; Neurological Sciences ISSN: 1590-1874; Journal of Post-Graduate Medicine ISSN: 1590-1874). E' Evaluator per i "Programmi di Neuroscienze" della Comunità Europea, Brussels, Organizzatore e Segretario Scientifico di numerosi Congressi di valenza Nazionale ed Internazionale e collaboratore di numerose Istituzioni Neurochirurgiche nazionali ed internazionali ( McGill University di Montreal Canada, Dept. of Neurosurgery; The Mazarik University of Brno, Czech Republic; Ospedale Niguarda Ca' Grande, Lab. Analisi genetiche, Milano). Si veda anche http://poli.unime.it/nch/homepage.htm

giovedì 20 maggio 2010

NOBILTA’ E ORDINI CAVALLERESCHI EPIROTI

Alessandro d’Epiro previde espressamente nell’atto d’abdicazione, in accordo col Governo in esilio, che il successore, fruendo della pienezza della fons honorum, potesse conferire titoli nobiliari e onorificenze cavalleresche, come già egli aveva fatto. Disporre di un sistema premiale non è cosa fine a se stessa, ma ha uno scopo precipuo, permette infatti di onorare coloro che si sono distinti al servizio della causa e di mostrare benevolenza verso chi si è impegnato in campo sociale, umanitario, civile o militare. Insignire di una onorificenza uno straniero può inoltre essere un modo per far parlare di chi conferisce la decorazione e del movimento che egli rappresenta con lo scopo di far conoscere le vicende del popolo d’Epiro. E’ uso comune, inoltre, nei rapporti fra Case Sovrane, scambiarsi onorificenze e una Casa che non ne avesse, sarebbe menomata nei suoi rapporti di cordialità verso le altre. Per quel che riguarda nello specifico la concessione di titoli nobiliari da parte del Capo di una Casa Sovrana anche se non è su di un trono, possiamo ricordare che ne conferì con parsimonia S.A.I. il Granduca Vladimir Kyrillovich, Capo della Casa Imperiale dei Romanov, lo fecero i vari pretendenti carlisti al trono di Spagna, ne conferisce la Casa Imperiale d’Etiopia, per citare solo alcuni casi e tutti loro elargiscono pure onorificenze cavalleresche, quindi ciò che Alessandro faceva e confermò per il successore, rientra in un uso consolidato.

L’attuale Gran Principe d’Epiro è Gran Maestro di cinque ordini cavallereschi che sono l’Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro OEAE, l’Ordine al merito dell’Aquila d’Epiro OMAE, l’ Ordine al merito civile, la Croce al merito e l'Ordine Costantiniano di San Giorgio e di San Demetrio di Epiro

Non intendiamo soffermarci più di tanto su di essi, non è questa la sede, diremo soltanto che, per quel che riguarda il primo sopra citato, la tradizione dice che fu fondato da Michele I, Despota d’Epiro di cui già parlammo, nel 1207 e che il Governo del Nord Epiro lo rivitalizzò nel 1914.

L’idea di disporre di un ordine cavalleresco fu chiaramente dovuta in primo luogo alla volontà di dare corso immediato a quanto previsto dal Protocollo di Corfù, in secondo luogo al desiderio di fruire di una onorificenza con cui premiare i combattenti per la libertà epirota.

Il Governo lo istituì, come dicevamo, sostenendo che esso era la rivitalizzazione di un ordine vetusto, già conferito da Michele I Angelo Ducas Comneno, antico paladino della libertà del popolo d’Epiro. La sua figura fu assai importante per l’Epiro perché fu sotto di lui che il paese conobbe, per la prima volta, l’ indipendenza, se escludiamo l’antichità classica. Il Despota Michele era membro della famiglia imperiale bizantina e vi fu un momento in cui rivendicò pure il trono imperiale scontrandosi col Patriarca di Costantinopoli che gli preferì Teodoro I di Nicea. E’ certo che la sua famiglia conferì ab antiquo l’ ordine cavalleresco denominato Milizia Aurata Costantiniana i cui primi Statuti furono redatti dall’ Imperatore Isacco Angelo nel 1191, che lo fondò probabilmente ad imitazione degli ordini i cui membri transitavano sui territori del suo Impero per recarsi in Terra Santa. Fra i Gran Maestri scaturiti da tale famiglia possiamo ricordare Andrea II, Principe di Macedonia, Duca di Durazzo e Drivasto, defunto nel 1479 e suo fratello Pietro I, deceduto nel 1511 e giova rammentare che Papa Giulio III con la Bolla Quod alias del 17 luglio 1551 garantì vari privilegi ai Principi Andrea e Geronimo Angelo. Va detto anche gli Angeli furono posti sotto la protezione spirituale del Patriarca di Alessandria con Ammonizione 7 novembre 1575 ed in essa il Capo del Casato è citato come Gran Maestro dei Cavalieri Costantiniani. Negli Statuti a stampa pubblicati a partire dal 1573 il Gran Maestro in carica afferma a chiare lettere che la sua famiglia dispone di tale ordine da tempo immemorabile: "Noi Hieronimo Angelo, Principe di Tessaglia, Duca e Conte di Drivasto, ecc, Sovrano e Gran Signore dell' Illustre Militia Aureata Angelica di Costantino, ordiniamo che si come è stata sempre per lo passato nella nostra felicissima e Imperial Casa Angela cossi anco sia per l'avvenire, cioè, che tutti i nostri legittimi e naturali discendenti, siano in perpetuo Sovrani Patroni e Gran Signore de' Cavalieri Aureati, Angelici, di Costantino Magno nostro progenitore sotto il titolo e sotto la prottetione del beato Martire San Giorgio".

La Milizia Angelica di Costantino, per alterne vicende che qui non intendiamo trattare perché ci porterebbero fuori dalla nostra ricerca, passò successivamente ai Farnese, indi ai Borbone - Napoli ed oggi è conosciuta come Ordine Costantiniano di San Giorgio. E’ certo che Michele I la conferì a partire dal 1207 e poiché egli usava il vessillo della Casa Imperiale di Costantinopoli, l’aquila bicipite di nero in campo rosso, essa risulta essere stata identificata, durante il suo regno, anche col nome di Milizia Aurata dell’Aquila d’Epiro. Il Governo nordepirota, dunque, nel 1914, rifondandola col nome di Ordine dell’Aquila d’Epiro, intendeva collegarsi idealmente a Michele I e fare di tale Principe un mito fondante per la propria storia nazionale. Alessandro di tale ordine si presentava come terzo Gran Maestro perché ne venne considerato primo Michele, secondo Giorgio Cristaki Zografos, Alessandro terzo, per cui l’attuale Gran Maestro è numerato come quarto. Dopo l’abdicazione di Alessandro il Principe Davide incaricò una commissione di stenderne i nuovi Statuti che sono stati promulgati il 1 Settembre 2002 e che, congiuntamente con gli Statuti degli altri ordini di collazione del Gran Principe, sono stati depositati presso l’Archivio di Stato di Sulmona. Con essi tale milizia ha assunto la denominazione di Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro per sottolinearne la vetustà e le nobili tradizioni, la decorazione è costituita da una croce ottagona, accantonata da quattro aquile bicipiti caricate dello stemma dell’ Epiro moderno. I colori sono il bianco e l’azzurro, propri del vessillo nordepirota ancor oggi utilizzato. Alessandro conferì l’ordine facendo riferimento agli Statuti del 1914 senza tuttavia disporre delle decorazioni, di cui non si conosceva la foggia né si avevano descrizioni d’epoca, poiché le matrici venivano date per disperse nelle vicissitudini belliche dello Stato nordepirota, ma esse sono state rinvenute nel 2003. Il ritrovamento è stato assai importante perché ha dimostrato, a chi avesse voluto negarne l’esistenza storica, che tale ordine esiste davvero, nella sua versione moderna, dai tempi del Governo del Nord Epiro. Gli altri tre ordini sono stati istituiti ex novo dal Gran Principe, nella stessa data, su proposta della predetta commissione. L’Ordine al merito dell’Aquila d’Epiro OMAE è stato istituito per premiare i benemeriti per attività culturali e filantropiche a favore dell’Epiro, l’ Ordine al merito civile ha il fine di onorare chi abbia esercitato professioni e compiuto studi che abbiano dato lustro alla terra d’Epiro e per quanto riguarda la Croce al merito è stata prevista la concessione “…a coloro che hanno tenuto condotta tale che li renda degni di pubblico encomio”.
L'Ordine Costantiniano di San Giorgio e di San Demetrio di Epiro, nato come Ordine di Merito della Chiesa Ortodossa di Epiro, è stato poi devoluto in perpetuo a SAR e S il Gran Principe di Epiro Don Davide Pozzi Sacchi di Santa Sofia capo di nome et arme della Real Casa di Epiro.
L’Ordine Costantiniano di San Giorgio e di San Demetrio di Epiro, si richiama, pur non proclamandosi diretto continuatore, all’antica Milizia Aurata Costantiniana, voluta e costituita nel 1290 a Giannina, capitale del Despotato di Epiro, dal Despota Niceforo I Angelo figlio del Despota Michele II Angelo.
Come per gli antichi cavalieri costantiniani, è precipuo dovere dei cavalieri dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio e di San Demetrio di Epiro mostrare vera e fedele devozione alla Real Casa di Epiro ed essere sempre animati dalle più pure ed eccelse idealità, che furono proprie della Cavalleria medioevale: lottare contro i nemici della Fede, le ingiustizie e i soprusi.

L’Ordine Costantiniano di San Giorgio e di San Demetrio di Epiro, come l’antico Ordine Costantiniano voluto e fondato dal Despota Niceforo I Angelo è posto sotto la regola di San Basilio, Vescovo di Cesarea di Cappadocia.

L’Ordine Costantiniano di San Giorgio e di San Demetrio di Epiro, persegue i seguenti scopi:
1. La difesa della religione Cristiana;
2. La propagazione della fede;
3. L’aiuto alle missioni ed alle scuole cristiane, in modo speciale d’Oriente, come a qualsiasi altra
opera di alto interesse civile e sociale;
4. La propaganda per l’unione delle varie Chiese Cristiane;
5. La lotta, contro qualsiasi forma di oppressione della libertà e della dignità umana;
6. La diffusione della storia e della cultura epirote.

martedì 11 maggio 2010

SOLIDARIETA' AL PAPA


La Chiesa è sotto attacco di vari gruppi di potere che, prendendo spunto dai comportamenti gravemente scorretti di alcuni uomini di Chiesa indegni dell' abito che indossano, cercano di riversare ogni sorta di accusa sul Santo Padre e sul cattolicesimo in generale. Esprimiamo la nostra solidarietà al Vicario di Cristo, al Santo Padre Benedetto XVI inviando i nostri messaggi di solidarietà sotto forma di sms al 3351863091, numero che sarà attivo il giorno 16 Maggio. Di certo il Papa non li leggerà tutti, ma gli addetti al servizio gli comunicheranno il numero di quelli arrivati e probabilmente alcuni saranno letti in diretta nella rubrica religiosa televisiva A Sua immagine.

mercoledì 5 maggio 2010

Genetliaco del Serenissimo Principe


Altezza Serenissima, nel giorno del Suo genetliaco voglio porgerLe i sentimenti più sinceri di vive felicitazioni e di auguri.


Cav.Francesco Pilotti

Gran Priore