Nel corso del Medioevo si sviluppò un complesso rituale che variava per magnificenza a seconda del grado del cavaliere. I cavalieri , che diventarono una realtà importante e distinta dai semplici soldati a partire dal sec.X , entravano a far parte di una casta di guerrieri a cui toccava rispettare un rigido codice d'onore. La cerimonia d'investitura di un cavaliere, , molto semplice all'inizio ( i cavalieri venivano toccati sul capo con il piatto della spada) divenne nel corso dei secoli sempre più articolata e ricca di atti simbolici. In una della forme più complesse, al termine di una notte di veglia in solitudine - lo spazio della notte, del silenzio ha di per sè un valore sacro- il cavaliere veniva ammesso all'atto di investitura in cui gli era consegnata l'armatura e riceveva uno schiaffo da parte di chi compiva la cerimonia: l'unico schiaffo a cui egli, non avrebbe dovuto ricambiare con la vendetta. Trattavasi di un atto di sottomissione , di disciplina davanti all'ordine costituito , di riconoscimento di una gerarchia di cui il nuovo cavaliere diventava difensore , seguendo un codice di regole molto precise a cui era stato educato . il motto tipico del cavaliere era : " La mia anima a Dio, la mia vita al re , il mio cuore alla mia dama , l'onore a me". A differenza del vassallo ( feudatario)che è tenuto alla fedeltà verso il suo signore , il cavaliere deve essere fedele a questi ideali : l'onore,la fede, la difesa dei deboli e degli oppressi, delle donne,della chiesa. Nel corso del sec. XII la cavalleria diventò l'espressione di un modo di comportarsi e dell'adesione ad una serie di valori. Non di rado i cavalieri provenivano da svariate classi sociali , sebbene la grande maggioranza era costituita da nobili. Se proveniva dai ceti umili, il cavaliere arrivava all'investitura dopo un lungo percorso iniziatico : da bambino veniva inviato a servire presso i nobili perchè ne assimilasse i modi e veniva detto "paggio"; dopo i 14 anni diventava scudiero e serviva il suo signore prenendosi cura di armi e cavalli , sinchè arrivava il momento in cui era ritenuto degno dell'investitura.In questo caso , non era necessario scomodare un grande signore : a nominare cavaliere bastava un altro semplice cavaliere , che ne aveva diritto in quanto depositario di quel codice d'onore in cui consisteva l'essenza della cavalleria ( tout chevalier a le droit de faire des chevaliers) ogni cavaliere ha il dirito di nominare altri cavalieri. L'atto dell'investitura era ed è ancora come un grande spettacolo che deve ben imprimersi nella mente di tutti ed essere conservato nella memoria collettiva e ancor di più agli ideali a cui si è trasportati.
Fonte: Cav. Rosario La Rosa
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