
Padre Ramiro Anzit Guerrero
Cavaliere dell’ Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro
Gli ordini dinastici della Casa d’Epiro sono aperti a tutte le persone di buona volontà e di integra condotta, indipendentemente dalla loro religione. Fra i nostri cavalieri merita di essere menzionato padre Ramiro Anzit Guerrero, cittadino argentino. Prima di accedere alla carriera ecclesiastica si è laureato in legge presso l’ Università del Salvador, ha poi conseguito due specializzazioni, una in diritto penale, presso la stessa Università, l’ altra in studi strategici presso l’ Istituto Universitario della marina argentina. Parla quattro lingue, fra cui l’arabo. Nonostante la giovane età ha già insegnato alla Sorbona di Parigi ed è stato professore associato alla sapienza di Roma. E’ diacono della Chiesa Anglicana e responsabile della Missione anglicana “San Paolo” a Buenos Aires. E’ pure membro della commissione ecumenica dell’ Anglican Independent Communion (AIC). E’ stato insignito del cavalierato dell’ Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro nel 2003.
Cavaliere dell’ Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro
Gli ordini dinastici della Casa d’Epiro sono aperti a tutte le persone di buona volontà e di integra condotta, indipendentemente dalla loro religione. Fra i nostri cavalieri merita di essere menzionato padre Ramiro Anzit Guerrero, cittadino argentino. Prima di accedere alla carriera ecclesiastica si è laureato in legge presso l’ Università del Salvador, ha poi conseguito due specializzazioni, una in diritto penale, presso la stessa Università, l’ altra in studi strategici presso l’ Istituto Universitario della marina argentina. Parla quattro lingue, fra cui l’arabo. Nonostante la giovane età ha già insegnato alla Sorbona di Parigi ed è stato professore associato alla sapienza di Roma. E’ diacono della Chiesa Anglicana e responsabile della Missione anglicana “San Paolo” a Buenos Aires. E’ pure membro della commissione ecumenica dell’ Anglican Independent Communion (AIC). E’ stato insignito del cavalierato dell’ Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro nel 2003.
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